Petrolio iracheno tra vecchi interessi e nuovi sfruttamenti.

May 29, 2007

Si parla spesso di Iraq, ma difficilmente si sentono le voci degli iracheni, delle loro organizzazioni, delle loro forze politiche e sociali.

Il 29 maggio è un’occasione importante per ascoltare la posizione di uno dei sindacati più rappresentativi, conta 26.000 iscritti, ed è impegnato in importanti battaglie per i diritti dei lavoratori e contro la nuova legge sul petrolio che apre il paese alle compagnie petrolifere straniere favorendo contratti vantaggiosi e un ruolo importante nelle scelte strategiche di sviluppo del settore petrolifero e gasifero nel Paese che rappresenta la seconda riserva mondiale di idrocarburi.

Il sindacato, guidato da Hassan Jumma Awad, si è sempre espresso contro l’occupazione e sta chiedendo il ritiro delle truppe dal Paese, principale causa del violento scontro interno. Sostiene l’unità dell'Iraq e a più riprese si è espresso contro la privatizzazione del petrolio, unica risorsa in grado di garantire la ricostruzione e la ripresa economica.

E’ un sindacato che con coraggio porta avanti una battaglia per i diritti dei lavoratori, le libertà sindacali, l’assunzione dei precari, e che chiede tutele per la società civile irachena che sta subendo minacce e violenze che rendono molto pericolose le loro attività e il suo coinvolgimento nelle scelte del paese e nella costruzione di una via di dialogo per arrestare la violenza interna.


In un momento così drammatico per la popolazione irachena diventa ancor più importante l’ ascolto e il confronto con chi nel paese vive, rischia e lotta quotidianamente per poter capire anche cosa noi possiamo fare per sostenere le loro battaglie e le loro alternative.

da unponteper.it


 
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