Uscite della settimana:
Le avventure di Shark Boy e Lava Girl - I guardiani della notte - Niente da nascondere - Paradise now - Texas - La tigre e la neve.
Suggerimenti sui film in sala a Roma e Provincia:
La damigella d' onore - Dear Wendy - Genesis - Non bussare alla mia porta - Salvador Allende - Soy Cuba, il mammuth siberiano - Viva Zapatero!
In TV:
Giovedì 13: Il verdetto.
Venerdì 14: Lègami - Un bacio appassionato - De-lovely.
Sabato 15: Dalla Cina con furore - Big - Thelma e Louise - La giuria.
Domenica 16: Soldato blu - Ararat.
Lunedì 17: Nemico pubblico - E' gia ieri - Il tempo dei lupi.
Martedì 18: Zaitochi - Buffalo '66.
In edicola:
Il nome della rosa.
"SOY CUBA - IL MAMMUTH SIBERIANO"
L’ alterno destino di un vecchio lungometraggio di propaganda ha spinto il brasiliano Vincente Ferraz a cercarne le ragioni.
Studi alla scuola internazionale di film e televisione cubana, Ferraz e’ sceneggiatore, direttore della fotografia ed ha diretto cortometraggi e documentari.
Prendendo contatto con quanto restava della troupe dell’ epoca, egli si e’ messo sulle tracce di quella vera e propria avventura vissuta nel 1963. Che rivede sprazzi di luce grazie a ricordi dei protagonisti, fotografie, spezzoni. “Soy Cuba” fu la prima coproduzione sovietico-cubana, costata una fortuna in rubli, oltre due anni di lavorazione, 14 mesi di riprese, l’ impiego di 5 mila soldati. Sceneggiatura del piu’ famoso poeta russo contemporaneo (Evgenij Evtusenko), ricercatissima fotografia di Sergej Urusevskij (per lui doveva sintetizzare un popolo, una terra, un momento storico), regia di Mikhail Kalatozov. In patria, dopo i primi due film non graditi al potere, Kalatozov fu costretto per anni ad incarichi amministrativi. Tornato a dirigere, anche per merito della ribalta mondiale giunta con “quando volano le cicogne” (Palma d’ Oro a Cannes), gli venne affidata questa operazione.
Erano i primi anni del socialismo post-Batista, pieni di fermento ed oggetto di un’ attenzione internazionale che fara’ sbarcare sull’ isola, tra gli altri, personaggi della cultura del calibro di Sartre, Neruda, Ivens. Rispetto alla propria esperienza, agli occhi dei cineasti russi questa sembrava una rivoluzione dal volto piu’ umano, con meno spargimento di sangue e la forte presenza femminile delle miliziane. Durante la realizzazione del film, la “crisi dei missili” convinse Kalatozov a trasformarlo in un manifesto contro l’ aggressione USA. Risultarono quindi ancor piu’ accentuati il tono celebrativo-melodrammatico, i tempi rallentati, la voce fuori campo (“io sono Cuba. Gli uomini quando nascono hanno due strade. Scelgo la stella. Duro sara’ il cammino”). Ma per i cubani non colse il loro temperamento, la stampa scrisse “no soy Cuba”. Mentre in Unione Sovietica scene come quella - nell’ albergo ancora in uso dai tempi della dittatura - della piscina piena di ragazze (nelle intenzioni simbolo erotico caraibico) vennero interpretate come residui di capitalismo. Di conseguenza il film, presentato in contemporanea a Mosca e Santiago, dopo una settimana di programmazione finì nel dimenticatoio.
Riscoperto da Scorsese e Coppola agli inizi dei ’90, cadute le pregiudiziali ideologiche per le quali l’ Occidente non lo aveva proiettato, e’ stato osannato dalla critica statunitense. Per gli stessi motivi per cui allora non piacque: l’ immagine che sopravanza la scrittura attraverso la scelta dell’ ambientazione, il movimento di macchina, e soprattutto lo studio ossessivo della luce. Tanto per dare un’ idea, per avere una visione piu' brillante si utilizzo’ negativo all’ infrarosso, pancromatico e trattato chimicamente, in grado di fornire una tonalita’ argentea. E ancora, sostenendo che “un cielo senza nuvole non e’ interessante”, si rimase tre giorni fermi ad aspettare. Oppure vennero costruite impalcature per raggiungere la posizione ideale per il modo in cui il sole batteva sulla cinepresa. Ed e’ stata proprio questa attenzione formale ad immortalare la pellicola, perche’ “le opere d’ arte restano”. Anche se - e’ l’ amara constatazione - “quando doveva sostenerci venne ignorata, ora che e’ un reperto archeologico (o mammuth), riscattata”.
Fedro ("Visionari" - Radio Onda Rossa)
Le nostre recensioni:
Il castello errante di Howl:
http://www.giornalisti.it/binarioloco/archives/007920.html
La damigella d' onore:
http://www.ondarossa.info/newsman/art_2005_09_20_2321.html
Dark Water:
http://www.badtaste.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1823
Dear Wendy:
http://www.cinemainvisibile.it/Archivio/dearwendy.htm
The exorcism of Emily Rose:
http://www.badtaste.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1797
Four brothers:
http://www.cinema4stelle.it/RecensioneFourBrothers.htm
http://www.badtaste.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1767
Genesis:
http://www.giornalisti.it/binarioloco/archives/007889.html
Non bussare alla mia porta:
http://www.ondarossa.info/newsman/art_2005_10_4_1828.html
Romanzo criminale:
http://www.badtaste.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1779
Salvador Allende:
http://www.romastyle.info/viewreview.php?reviewnum=271
Soy Cuba - Il mammuth siberiano:
http://romastyle.info/index.php?option=com_content&Itemid=2&task=view&id=294
http://www.zabriskiepoint.net/?q=node/115
Un tocco di zenzero:
http://www.cinemainvisibile.it/Archivio/untoccodizenzero.htm
Vita da strega:
http://www.cinema4stelle.it/PortaleRecensioneVitaDaStrega.htm
http://www.badtaste.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1755
Buon ascolto!
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