Mobilitazione al Policlinico Umberto 1 di Roma

May 16, 2005

Sono ormai 5 anni che questo Pronto Soccorso ha aperto negli attuali locali.
Sono 5 anni che pazienti e lavoratori si dibattono nei soliti drammatici
problemi a cui non si riesce mettere mano.Anzi questi problemi si aggravano
sempre di più. Una marea di Direttori Generali, Direttori Sanitari, Rettori,
Direttori del DEA sostanzialmente non hanno cambiato di una virgola la situazione
ne si vede luce per il futuro.
Basta vedere la situazione sub umana nella quale sono ammassati per giorni
i pazienti nella "piazzetta" dei box di medicina dove fisicamente non si
riesce a spostarsi, dove contemporaneamente pazienti di diverso sesso a
contatto fisico, sono sulla "padella", mangiano, vengono sottoposti a terapie,
ecc. Basta vivere un turno di triage dove due infermieri devono gestire
per ore decine di pazienti che non riescono ad entrare in visita, compresi
i "codici gialli" che attendono per ore mentre dovrebbero entrare al massimo
in quindici minuti.
Persino a quelle che potrebbero sembrare questioni minori non si trova
alcuna soluzione come ad esempio il brulicare di parenti ed accompagnatori
onnipresenti stabilmente in ogni recesso del Pronto Soccorso che frustrano
anche quella minima privacy che si riesce a garantire in queste condizioni.
Oppure la perenne mancanza di barelle e carrozzine che impediscono anche
di distendere i pazienti che si sentono male o la difficoltà di chiamare
un consulente (come il neurochirurgo) per cui bisogna dar vita ad una estenuante
ed interminabile caccia al tesoro.
Il personale è poco, una grossa componente precaria e delle cooperative,
la formazione/aggiornamento praticamente assente.Da anni si parla di pianta
organica, di Consiglio di Dipartimento. Un immobilismo totale frutto dei
veti incrociati della eterna lotta tra Azienda ed Università.
Il Pronto Soccorso costituisce rispetto al resto dell'Ospedale un mondo
a parte, un corpo estraneo sul quale scaricare ogni "rogna" assistenziale
da parte di tutti gli Istituti che tranquillamente continuano a perseguire
i loro scopi. Contano più gli interessi di un Direttore di Clinica e del
proprio sottobosco clientelare che la situazione che si vive al Pronto Soccorso.
Anche i sindacati di fatto si sono più dedicati all'orgia delle fantasiose
promozioni e riconoscimento di mansioni che dello schifo che subiscono pazienti
e lavoratori.
E´ tempo di mettere fine a questa situazione, è tempo di mettere fine
al balletto dello scaricabarile sistematico tra Regione, Università, Direzione
Sanitaria, Facoltà ecc.
Non ci accontenteremo delle solite dichiarazioni rituali del prossimo
Direttore Generale che metterà al primo posto del suo programma "il risanamento
del Pronto Soccorso, biglietto da visita dell´intero ospedale".

L´assemblea dei lavoratori del DEA

 
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