La scaletta di "Visionari", trasmissione settimanale sul cinema, in onda Giovedì 01 Settembre 05

Aug 30, 2005

"Indossiamo il nostro abito migliore e siamo pronti ad affondare da signori. Pero' gradiremmo un brandy" (da "Titanic").

Collegamento con Paolo da Venezia.

Uscite della settimana:
Buena vida - Hazzard - 9 vite da donna - Salvador Allende - Seven swords.

Suggerimenti sui film in sala:
Comandante - La diva Julia - Guida galattica per autostoppisti - Old boy - Riding giants - La storia del cammello che piange - La terra dei morti viventi - Tu chiamami Peter - L' uomo in piu'.

In TV:
Giovedì 1: Il padrino - Luce dei miei occhi - Shining.
Venerdì 2: Le relazioni pericolose - Essi vivono.
Sabato 3: Toys - Il marchese del grillo.
Domenica 4: ABC Africa - 1997 fuga da New York - Zatoichi.
Lunedì 5: Il favoloso mondo di Amelie - Papillon - Big fish - Rosemary's baby.
Martedì 6: Il padrino parte II - Mamma Roma - Il tesoro della Sierra Madre - Sugarland express - Lost in translation.
Mercoledì 7: Tutti a casa - La guerra dei Roses - Copkiller.

In edicola:
Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera - Il signore degli anelli: le due torri - Terminator.

Le altre nostre recensioni:
Comandante:
http://www.cinemainvisibile.it/Archivio/comandante.htm
La diva Julia:
http://www.cinema4stelle.it/PortaleRecensioneBeing.htm
Guida galattica per autostoppisti:
http://www.cinemainvisibile.it/Archivio/guidagalatticaperautostoppisti.htm
Old boy:
http://www.romastyle.info/viewreview.php?reviewnum=239
Riding giants:
http://www.romastyle.info/viewreview.php?reviewnum=269
La storia del cammello che piange:
http://www.giornalisti.it/binarioloco/archives/006391.html
Un tocco di zenzero:
http://www.cinemainvisibile.it/Archivio/untoccodizenzero.htm
Tu chiamami Peter:
http://www.romastyle.info/viewreview.php?reviewnum=266

RIDING GIANTS

“La forza incommensurabile della natura” affrontata per “scoprire di che pasta sei fatto”. Quando ci si sente ispirati, in concentrazione ed unita’ con gli elementi, si possono attendere a mollo anche 12 ore al giorno - nonostante acque gelide, rocce e squali - quei pochi attimi in cui “l’ adrenalina ti schizza dalle orecchie”. “Come una droga, ne vuoi sempre di piu’”. L’ onda diventa un’ amante, a volte mortale. E dopo aver scivolato sul muro d’ acqua piu’ grande mai cavalcato, Laird Hamilton (dicono il maggior talento di tutti i tempi) ne parla in termini di esperienza spirituale, al termine della quale si sentiva “svuotato e umile”.
E’ il surf estremo spiegato dai suoi grandi nomi nel documentario riding giants, uscito nelle sale Venerdì scorso.
Parallelamente a quanto spesso succede nell’ avventura umana, anche qui la storia ha un inizio indefinito molto tempo addietro, con un’ accelerazione negli ultimi decenni. Dalle origini polinesiane un migliaio di anni fa, questo rito (in seguito passione-sport-stile di vita) ha resistito alla messa al bando decisa dai missionari calvinisti, approdando in California. La quale, dopo le Hawaii, ne rappresento’ la passerella di diffusione e a tutt’ oggi il luogo adibito per eccellenza. La popolarita’ ando’ di pari passo con la tecnologia, per cui la fibra di vetro e i piccoli motoscafi da traino hanno dimezzato il peso e accorciato la lunghezza delle tavole, oltre a rendere possibile la trasformazione di un simbolo individualista in lavoro di squadra. Il punto di svolta fu tra la fine degli anni ’50 e gli inizi dei ’60, allorquando, sulla scia del film gidget (rapidamente seguìto da diversi altri), delle note di Dick Dale e della nascita di un magazine specializzato, le persone praticanti passarono da cinquemila a tre milioni. Del decennio precedente, un alone di romanticismo avvolge i pionieri i quali, citando oggi Kerouac ed easy rider, vagabondavano allora barbuti, cibandosi con la pesca, la raccolta di cocco e papaya, il furto di galline. Una specie di reietti volontari, perche’ con una vita spogliata del superfluo si erano dedicati totalmente ad una pratica che, per l’ America del lavoro, della famiglia, dei primi miti del consumismo di massa e dell' ormai prossimo intervento armato in Vietnam, rimaneva senza senso.

La raccolta del materiale di repertorio, durata quasi due anni, e’ avvenuta per iniziativa del produttore televisivo Franck Marty. Miscelata poi con le interviste ai protagonisti effettuate da Stacy Peralta, riuscito così a raccontare un amore vissuto, coronando un vecchio sogno.
Il risultato e’ d’ impatto quanto la vista di piccoli omini alle prese con il gigantesco, dirompente oceano, mentre nelle orecchie romba una energetica, onnipresente colonna sonora.
E Peralta nell’ arco di pochi mesi si ritrova sugli schermi italiani con un film (sceneggiatore di lords of Dogtown) e la regia dei due documentari – arrivati grazie alla distribuzione Fandango, intenzionata a proseguire la sua scommessa sul genere – Dogtown and Z-boys (e’ stato uno di quei ragazzini terribili che rivoluziono’ lo skateboard) e questo riding giants.

Fedro

Buon ascolto

 
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